di Pina Favarolo - per contatti: ilbeltempo@gmail.com

mercoledì 19 settembre 2012

19 settembre: San Gennaro

Ecco il mio personale omaggio a San Gennaro....
mia madre mi aveva chiesto di realizzarle un quadretto a découpage con l'immaginetta di San Gennaro... et voilà


Scheda tecnica
Ho fotocopiato l'immaginetta del santino di San Gennaro ingrandendola. Ho mantenuto lo stile '700 del decoro con un fondo realizzato con una puntinatura oro ricco, ducato e rame  e con del rosso (colore di san Gennaro) evidenziando i dettagli con smalto all'acqua oro, successivamente invecchiato leggermente e creando uno zoccolino con carta marmorizzata oro e lavanda. Infine ho annegato i decori con diverse mani di vernice di finitura satinata.



A San Gennaro

Il 19 di settembre per moltissimi napoletani e per la città nel suo insieme non è un giorno come tutti gli altri, non scorre come tutti gli altri giorni, è il giorno di San Gennaro, il santo patrono della città alla quale è legato da sempre da un rapporto che va oltre la religiosità, la devozione o il folklore.
San Gennaro- F.Solimena 1672
..."La storia di San Gennaro comincia con la storia di Napoli, e molto probabilmente finirà con essa; entrambi si affiancano senza posa e ad ogni grande evento, felice o infelice , si toccano e si confondono....dall'inizio del IV secolo ai giorni nostri San Gennaro è il principio e la fine di ogni cosa; tanto è vero che nessun mutamento si è compiuto senza il permesso, l'ordine o l'intervento del potente protettore..."
Così scriveva Dumas padre nel 1843; senza spingersi agli eccessi sopra  descritti è sicuramente vero che i napoletani confidano nell'assistenza vigile del santo perchè sorvegli e intervenga sulla vita della città e sulle vite di chi la popola.
Fin dalle prime ore della mattina del giorno del Santo, il traffico, la confusione, la fretta che normalmente connotano la via Duomo dove si trova la cattedrale della città e la cappella del tesoro di San Gennaro
la cappella del Tesoro 
lasciano il posto a una calma  inusuale e la strada si anima di bancarelle e di venditori di dolciumi e statuette di San Gennaro ed i fedeli più mattinieri si dirigono verso la loro meta, con l'intento di far visita all'amico di sempre su cui sai di poter sempre contare e con la consapevolezza e la speranza di assistere a un prodigio che si ripete ogni anno da centinaia di anni: la liquefazione del Suo sangue. A questo prodigio, a questo miracolo, è da sempre legata la sorte della città e dal modo e dai tempi dell'avverarsi di questo evento si traggono gli auspici per un altro anno di vita a Napoli.
Il culto di san Gennaro, narrano le cronache antiche, pare sia fiorito quasi subito dopo il suo martirio avvenuto nell'anfiteatro di Pozzuoli nel 305d.C. ad opera del console romano Timoteo. L'agiografia narra che il console avrebbe ordinato che Gennaro  (Publius Faustus Januarius) allora vescovo di Benevento in visita all'amico Sossio nella zona dei Campi Flegrei, fosse sbranato da belve feroci insieme ai suoi seguaci e che i leoni che già si stavano avventando sulle vittime a un cenno del santo fossero diventati di colpo mansueti. Si ordinò quindi che l'esecuzione avvenisse per decapitazione e che fosse eseguita immediatamente. Si narra che alcune pie donne raccolsero il sangue del Santo in due ampolle e le spoglie furono portate prima nel beneventano e poi trasferite nel luogo sotterraneo  delle catacombe di Capodimonte a Napoli.
Con il regno angioino a Napoli il culto riprese valore, il re Carlo D'Angiò fece realizzare il busto d'argento che contiene il cranio del santo e che fu esposto per la prima volta nel 1305 nell'ampliato duomo napoletano e poi al figlio Roberto si deve l'aver fatto realizzare la teca d'argento che tutt'oggi contiene le due ampolle col sangue.


La prima notizia storicamente certa del prodigio della liquefazione del sangue risale all'anno 1389 e da allora ogni anno il miracolo si ripropone il primo sabato di maggio (per la tradizione napoletana auspicio per l'intera nazione) e il 19 settembre (per la città di Napoli).
Negli anni il culto e il prodigio del sangue di San Gennaro hanno subito periodi alterni; la festa in onore del santo fu "declassata" a facoltativa dal Concilio Vaticano II e il sangue sottoposto a critiche sull'autenticità e sulla possibile contraffazione del contenuto delle ampolle  sottoposto quindi a svariate indagini scientifiche volte allo studio del fenomeno della tissotropia ovvero della proprietà di un liquido solidificatosi di tornare fluido a seguito di sollecitazioni esterne quali ad esempio lo scuotimento. I risultati non sono stati mai concordi ed è comunque certo che la sostanza studiata contenga residui di emoglobina e che si tratti di sangue.
Ma ai napoletani poco importa tutto questo, gli esami, la composizione, la tissotropia, l'esito delle ricerche....la cosa fondamentale, l'unica cosa che conta è che ogni anno l'appuntamento si rinnovi, che l'affetto e il legame col nostro Santo sia sempre immutato così come la speranza della sua vigile presenza sulla città e i suoi abitanti. Anche quest'anno il prodigio si è ripetuto, precisamente alle 09:12 e perciò l'auspicio è di un anno comunque positivo nonostante i problemi e le difficoltà da affrontare; quindi, mi pare decisamente opportuno concludere degnamente dicendo : " San Gennà! Piensace Tu".....  



martedì 4 settembre 2012

My Romantics




... Amore non è amore 
che muta quando scopre i mutamenti 
o a separarsi incline quando altri si separa. 
Oh no! Amore è un faro irremovibile  
che mira la tempesta e mai ne viene scosso; 
è la stella guida di ogni sperduta barca, 
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. 
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote 
dovran cadere sotto la sua curva lama; 
Amore non muta in poche ore o settimane, 
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: 
se questo è errore e mi sarà provato, 
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

                                                                                 Sonetto 116-W.Shakespeare


sabato 1 settembre 2012

Ovale con iris

Eccolo! Ho terminato l'ovale con gli iris di cui avevo parlato qualche tempo fa inaugurando questo blog.



Breve scheda tecnica
Dopo aver preparato il fondo di questo pannello (dim. 65x50 cm) con gesso fino carteggiato, ho preparato un  colore acrilico avorio con un effetto  leggermente perlato ed ho ritagliato e applicato il decoro con gli iris.
Ho ottenuto poi l'effetto craquèle con  la vernica apposita stendendone  in quantità generosa per creare delle crepe molto vistose che ho poi riempito con colore a olio scelto nei toni  dei fiori della  decorazione (viola, verde foresta, arancio bruciato e turchese ) e pasta cerosa oro pallido, ripulendo con cura l'eccesso. 




Ho rifinito il contorno del pannello con porporina liquida color oro ricco e lacca decerata, passando poi alla stesura della vernice satinata all'acqua per la finitura dell'oggetto. La profondità e la larghezza delle crepe del craquèle hanno richiesto molte mani di finitura intervallate da carteggiatura con carta vetrata di grana differente man mano sempre più sottile, fino alla lucidatura con carta grana 12000 che ha conferito al pannello una superficie totalmente liscia.