di Pina Favarolo - per contatti: ilbeltempo@gmail.com

sabato 23 aprile 2016

Quattrocentenario di William Shakespeare

Oggi è il giorno di William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1564 – Stratford-upon- Avon, 23 aprile 1616); sono quattrocentocinquantadue anni dalla nascita e quattro secoli precisi dalla morte.
Nacque e morì nel giorno di San Giorgio, patrono della amata Inghilterra e sono sicura non sia stato un caso, forse il Cielo decise per lui il compito di rappresentare la sua terra nei secoli e così è stato. L'Inghilterra, la cultura anglosassone senza di lui sarebbero state Altro, non sono in grado di dire se meglio o peggio, ma un'altra cosa di sicuro...e con loro l'intero Occidente moderno. 
Non ho qui la pretesa di dire cose sensazionali o scoprire niente di nuovo per fare degno omaggio a questo gigante del pensiero...le biblioteche del mondo intero resterebbero quasi vuote senza i suoi libri e prive dei libri su di lui e la sua opera immensa; che faccio lo chiamo "il Bardo", Genio universale, il Teatro in persona? Giá tutto detto e giá letto, come pure scegliere in modo originale uno stralcio di una sua commedia o un sonetto o altro, è impresa ardua; citare Giulietta, Amleto, Lady Macbeth, Titania col suo Oberon o Katina con Petruchio che hanno ispirato tutti i rapporti conflittuali e indissolvibili della letteratura a seguire...tutto già fatto, tutto già letto...quale opera ricordare, quale copiare, quale preferisco, quale ho letto di più?? 
Non è possibile scegliere però ho deciso: propongo il primo che mi viene in mente, che è quello che qualsiasi romanticone come me adora e che di certo ha il potere di   rendere romantici anche i meno avvezzi e i più razionali....sperando di fare a chi leggerà cosa gradita come è per me. 

Sonetto 116
Let me not to the marriage of true minds
Love is not love Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove: O no! it is an
ever-fixed mark That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,Whose worth's unknown,
although his height be taken. Love's not Time's fool,
though rosy lips and cheeks Within his bending sickle's
compass come:Love alters not with his brief hours and weeks,
But bears it out even to the edge of doom. If this be error
and upon me proved, I never writ, nor no man ever loved.


Sonetto 116
 (traduzione)
Non sia mai ch'io ponga impedimenti all'unione di anime fedeli; Amore non e' Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana.Oh no! Amore e' un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; e' la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore e' sconosciuto, benche' nota la distanza. Amore non e' soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane,ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo e' errore e mi sara' provato,Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai 
Amato
(dal web)

venerdì 22 aprile 2016

Arts and flowers

Inauguro una nuova sezione "Arts and Flowers" in cui troveranno posto i quadri a tema floreale che mi piacciono e che mi piacerà mostrare a chi si trova a passare di qua.

 Anne-François-Louis Janmot (21 May 1814 – 1 June 1892) Flowers of fields (1845)