di Pina Favarolo - per contatti: ilbeltempo@gmail.com

domenica 29 maggio 2016

Il Beltempo di Amalia e Carolina

La scorsa settimana, sabato 21 e domenica 22 maggio ho avuto l'onore e l'immenso piacere di essere invitata ad esporre in una mostra personale i miei lavori che realizzo a Découpage nell'ambito dell'evento oMaggio alla Casina che ha fatto parte delle manifestazioni che si stanno svolgendo a Napoli in questo periodo per il Maggio dei Monumenti che quest'anno celebra il 300°di Carlo di Borbone, il re di Napoli che con il suo regno illuminato trasformò in pochi anni la città in una capitale europea ammirata e visitata dai viaggiatori di tutta Europa. 
Durante questo evento si è festeggiata anche la riapertura ufficiale della Casina Vanvitelliana del lago Fusaro che la volontà e il lavoro di pochi volenterosi stanno facendo rinascere. 
Casina Vanvitelliana sul lago Fusaro
Confesso di essere stata in questo posto magnifico solo qualche volta da piccola, per la gita domenicale con i miei genitori e tornarci adesso, in veste di espositrice mi ha resa orgogliosa. 
La Casina fu progettata e realizzata dall'architetto Carlo Vanvitelli nel 1782, costruita su un isolotto immezzo al lago Fusaro nella zona dei Campi Flegrei, era casino di caccia e pesca usato dalla famiglia reale per gli svaghi estivi e si raggiungeva a bordo di barche e collegavano l'isolotto alla terraferma dove fu edificato un altro edificio l' Ostrichina che era la vera e propria residenza estiva dei reali.
Nel lago divenne fiorente l'allevamento delle ostriche (da qui il nome della villa) e successivamente quando il lago divenne salmastro per l'immissione di acqua di mare da nuove foci, a questa si sostituì la mitilicoltura che ancora oggi è vanto della zona (e per me che adoro i mitili il posto diventava ancora più mitico)!!
                                                                                                                


 
                                                                                                                                    La mia mostra l'ho intitolata "Il Beltempo di Amalia e Carolina" per rendere omaggio alle due donne (suocera e nuora) che hanno regnato sul regno più bello del mondo,  è costituita da oggetti realizzati secondo la tecnica classica del découpage, ma sono presenti anche variazioni come l’effetto craquelé e il découpage sottovetro. 
Un gruppo di lavori ha inteso celebrare l'anniversario della nascita del Re Carlo di Borbone (Madrid, 20 gennaio 1716 – Madrid, 14 dicembre 1788) e la dinastia che a partire da lui regnò su Napoli fino al 1861. 
I ritratti di Carlo, della sua consorte la Regina Maria Amalia (Dresda, 24 novembre 1724 – Madrid, 27 settembre 1760) e quello della nuora, la Regina Maria Carolina (Vienna, 13 agosto 1752 – Vienna, 8 settembre 1814) si caratterizzano per la fusione tra il découpage più classico e l’applicazione di elementi a rilievo. 
Carlo III di Borbone re di Napoli e del Regno delle Due Sicilie
Maria Amalia di Sassonia consorte di Carlo e regina di Napoli
Questo gruppo di lavori vuole celebrare anche aspetti della cultura e dell’artigianato napoletani che si affermarono in epoca borbonica, grazie all’interesse che i sovrani mostrarono verso di essi.
Il ritratto di Amalia è arricchito da elementi in corallo rosso, a ricordare la Società in Codice Corallino che nel 1739, per volere di Re Carlo, riunì i pescatori di corallo torresi e la mitica Spugna d’ Oro, come il successore Ferdinando IV (Napoli, 12 gennaio 1751 – Napoli, 4 gennaio 1825) definì la città di Torre del Greco per le ingenti ricchezze che la pesca e la lavorazione del corallo apportavano al Regno di Napoli.
Maria Carolina, moglie di re Ferdinando IV
Il ritratto di Carolina si distingue per l’applicazione di rose di porcellana, in onore della straordinaria Real Fabbrica di Capodimonte, il laboratorio di porcellane voluto da Carlo nel 1743 all’interno della Reggia di Capodimonte. In seguito Re Ferdinando, consorte di Carolina, diede nuovo slancio alla manifattura che fu detta Real Fabbrica Ferdinandea. Una delle rose presenti nello sfondo del ritratto è quella denominata MarieAntoinette, in onore della Regina di Francia sorella di Maria Carolina e come lei grande appassionata di rose a Versailles. Maria Antonietta, ricordata anche come una delle prime grandi appassionate di découpage.
                                                                                  








Due lavori, un piatto con découpage sottovetro e un ovale con craquelé e fregi in ottone sono ispirati agli affreschi pompeiani, a ricordare gli scavi archeologici della città di Pompei che iniziarono nel 1748 per volere di Re Carlo.
Un ovale con applicazioni di cristalli vuole ricordare Fanny Cerrito (Napoli, 11 maggio 1817 – Parigi, 6 maggio 1909) celebre danzatrice nata a Napoli e formatasi presso la Scuola del Real Teatro di san Carlo, il massimo napoletano fondato da Re Carlo, e che nel corso dell’Ottocento divenne una stella di prima grandezza, dominando i palcoscenici più prestigiosi d’Europa. Lo sfondo di questo lavoro è stato realizzato con un effetto damascato ispirato alle sete di San Lucio, realizzate nell’ opificio fondato da Ferdinando IV nel 1789 per la produzione di sete la cui qualità e bellezza sono rimaste ineguagliate.

Un piatto con découpage sottovetro raffigura la Casina Vanvitelliana del Fusaro, che fu realizzata da Luigi Vanvitelli nel 1782 sotto il regno di Ferdinando, ed è oggi la affascinante sede questa mostra, nell’ambito di una rassegna che vuole contribuire a rendere omaggio ad uno dei più originali e raffinati siti borbonici e alla dinastia che ha lasciato in eredità tanta arte e bellezza al nostro territorio.
E quest'altro lavoro sottovetro rende omaggio al nostro mare e nuovamente all'artigianato del corallo che si sviluppò in quel periodo.


                                                                  
Completavano l'esposizione alcuni miei lavori "storici" a cui sono affezionata e che conservo. 
Sono ancora emozionata a pensare a queste splendide giornate e ringrazio tutti coloro che mi hanno manifestato il loro affetto e che si sono complimentati per la qualità della realizzazione dei lavori esposti, dandomi nuova energia e nuove idee per lavori futuri. 

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